lunedì 28 maggio 2007

L’ANNO CHE VERRA’


Ovvero: L’Anno passato
Rispondo volentieri all’ultimo blog postato dal nostro portierone Izko in merito al futuro dei nostri benamati Jaguars. Però rispondo in maniera diversa, partendo dal passato e parlando del sottoscritto invece che della squadra in generale. E’ un approccio diverso che vuole, nelle mie intenzioni, cercare punti di motivazione e di autocritica ma soprattutto vuole essere un’analisi sincera e meditata su un giocatore (il numero 6 dei Jaguars) che io conosco abbastanza bene.
Allora, guardiamoci alle spalle, cosa vedi? Vedo uno che non riusciva nemmeno a stare a dietro al gruppo in riscaldamento e che veniva doppiato quando si girava in giro per il campo a velocità che allora mi parevano pazzesche ma che ora mi paiono, appunto, da riscaldamento.
Vedo un giocatore che talvolta vagava per il campo senza costrutto, all’inseguimento di un dischetto arancione o nero no accorgendosi magari che sulla stessa piastrella c’eravamo già in 4 della stessa squadra. Vedo un giocatore che, dopo i riscaldamenti, gli angoli ecc. arrivava alla partitella di allenamento con fuori la lingua e in riserva sparata e non ne aveva più per la restante mezz’ora di seduta. Vedo uno che, non avendo per niente controllo di disco, appena riceveva lo stesso lo "sparava via" passandolo talvolta a vanvera per non arrischiare dribbling o controlli dall’esito dubbio. Potrei continuare ma mi fermo qui.
Ora come sono: oddio niente di più che un mediocre attaccante di fascia destra, con dei seri limiti atletici (sarà l’età, saranno le 20 Gauloises che mi fumo ogni giorno, saranno i 93 kg. che mi porto dietro, sarà che arrivo agli allenamenti dopo avere giocato come un matto con la mia pargoletta di 10 mesi, boh!), con un ginocchio destro conciato che non mi permette di fare le frenate e le ripartenze che vorrei, anche perché non agevolato da un fisico "da ginnasta", con un controllo di disco ancora da migliorare anni luce, con un senso della posizione abbastanza disciplinato – forse troppo, un tiro potente ma non sempre preciso… insomma i limiti ci sono ancora, ma sarei bugiardo se dicessi che non è successo niente nel frattempo, che ore e ore di allenamento mi hanno solo fatto sudare un po’. Insomma grazie al coach (Vale) e al coach-aggiunto (Moris) – cui va il mio sincero e profondo grazie! – e grazie ai consigli di alcuni compagni di squadra e del nostro portiere, insomma qualcosina si è mosso.
Da qui a dire che qualcosa si è mosso anche per tutti gli altri Giaguari il passo è breve: se penso di potere dire che un pochino sono migliorato io, allora che dire dei miei compagni? Forse un anno e mezzo fa non avremmo mai neppure pensato di potere vincere due partite amichevoli. Quest’anno è successo con una squadra che fa il campionato UISP (i Monsters) con i quali abbiamo fatto vedere delle cose belline, anche giocando con formazioni mai al "top". Poi con altre formazioni in altre amichevoli non abbiamo poi sfigurato (a parte l’ultima con i Falcons)… insomma possiamo farlo, possiamo ambire anche noi al campionato UISP. Ne sono convinto. Ovvio: il ruolo all’inizio sarà un po’ quello di una Minardi in Formula Uno. Ma poi, da cosa può nascere cosa. La passione può portarci in là, magari sull’onda di qualche risultato positivo o, almeno, meno negativo del previsto.
Discorso importante, ha sottolineato giustamente Izko è la frequenza agli allenamenti. Ora, è vero che il martedì alle 21.00 uno ha già gustato la comodità del suo divano a fine giornata e quindi non riesce a liberarsi dal risucchio della seduta ben imbottita o dalla "chaise longue" che come una voragine ti trascina sempre più all’interno del baratro del pisolino. E’ anche vero che quest’anno – sto sempre parlando di me – mi è andata un po’ di sfiga per via di un paio di incidenti che mi hanno fermato per un paio di mesi in totale, è vero che sempre il martedì l’orario di allenamento non è dei più fortunati; però è vero che la frequenza agli allenamenti è l’unica cosa che ci può migliorare come squadra e senza di questa non si può andare da nessuna parte – nessuno di noi è un "talento naturale".
Però io credo che possiamo farcela: e non è detto che perché una squadra è la "vittima sacrificale" non abbia diritto di iscriversi ad un campionato. L’essenza dello sport è proprio questo: PARTECIPARE! Poi magari, con qualche santino o qualche altro talismano strano nascosto nei guantoni o nei risvolti delle imbottiture… non si sa mai!!!!
Un ruggito a tutti
Zio Axel # 6

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per Axel e Izko
E' vero, l'importante è partecipare, e divertirsi, qualunque sia il risultato... oddio! se va sempre male, alla fine passa pure la voglia... ma a parte questo, c'è comunque un problema burocratico, l'idoneità agonistica, che non viene "regalata", almeno! il coach-aggiunto ne sa qualcosa (e soprattutto io, che ci ho provato lo scorso settembre, ma sono stata BOCCIATA, come già sapevo fin da ragazzina - ma questo è un altro discorso) e considerando l'età di alcuni Jaguars che certo non aiuta, e come dite voi ci vorrebbe la costanza degli allenamenti, per tutti, ma dovrebbe diventare un IMPEGNO verso sè stessi e soprattutto verso la squadra...cosa che finora non ho riscontrato: ci sono dei venerdì in cui non bastano i dischetti per allenarci, e ci sono dei venerdì di sciopero collettivo (2 linee o poco più) con un portiere talvolta latitante (e lui è giovane!!! vero Izko?)
Riguardo il coach-aggiunto, beh per ora lui prosegue la sua storia d'amore con il ghiaccio, e l'inline resta perciò solo un impegno amichevole: abbiamo consultato il regolamento UISP, non può partecipare, non si puo' barare (x Izko) c'è il rischio di squalifica dell'intera squadra (parlo di quella inline)
Ovviamente gli fa piacere continuare ad essere considerato l'"aggiunto" e poter mettere in pratica tutto quello che ha imparato nei vari corsi di allenatore che si è macinato in passato, o perlomeno l'esperienza di 20 anni di hockey su ghiaccio.
Io farò sempre la fan maniaca accanita del colore arancione (e meno del nuovo gatto selvatico)! nonché operatrice video! nonché fotografa! e soprattutto continuerò a fare la STATUINA DEL PRESEPE per far arrabbiare il coach (hihihi!!!)
Ciao a tutti e 2! E anche agli altri Jaguars che stanno leggendo!

Axel ha detto...

Be' discorso idoneità agonistica: io ho preso l'idoneità FISG nel 2001 quando fisicamente ero mooolto peggio di ora e ci sono riuscito. Non è una passeggiata ma con l'allenamento molto atletico che ha impostato Vale ce la possiamo fare. Non è quello che mi preoccupa...
poi chi dice che se va sempre male, alla lunga ci si stufa. Pensateci: ci sono squadre della serie A di hockey ghiaccio (tanto per non andare tanto lontano) che non hanno MAI vinto lo scudetto ma sono sempre lì, ogni anno a combattere, ed hanno diritto ad essere lì e anzi le vittorie del Milano, del COrtina o del Bolzano hanno senso appunto per la presenza di queste squadre (tanto per non fare nomi: Alleghe, Fassa, Brunico, Renon, ecc.).
Se un campionato riducesse la sua consistenza a quelle due/tre/quattro squadre che "se la possono giocare veramente" avremmo un campionato di calcio di serie A che dura neanche un mese.
Poi magari può capitare di perdere a tavolino per carenza di organico: OK capita anche nel corso della finale di serie C di hockey ghiaccio (e Moris ne dovrebbe sapere qualcosa)... ciò non toglie il diritto di esserci, magari solo per la gioia di segnare un golletto di rimbalzo/di culo al prode Tonix!!!