martedì 24 marzo 2009

Jaguars – Lepis PC 1 : 21

Parziali: 0/6 – 0/8 – 1/7

“It’s time to get up boys!”
“E’ ora di tirarsi su, ragazzi!”
(Vecchio slogan pubblicitario inglese per i cereali della colazione)


Sì: niente di meglio di una bella svegliata per i Jaguari – allora il consiglio per tutti i maculati è quello di puntare bene la sveglia, cominciando da venerdì 27/3 sera verso le 21,00 (eh sì, i giaguari sono felini quindi bestie tendenzialmente nottambule) quando ci sarà uno degli ultimi allenamenti prima di play-out ma soprattutto prima dell’ultima di campionato. E qui ci vorrà un’altra sveglia da puntare: domenica 29/3 alle ore 17,00 per i riscaldamenti pre-partita contro Unite. Ora: ricordo che Unite è l’unica squadra con la quale l’anno scorso siamo andati a punti (o meglio, punto: 1) ed è una delle due squadre che siamo riusciti, in un modo o nell’altro, a battere quest’anno.
Gli Unite hanno perso tutti gli incontri disputati in questo campionato. E’ brutto ribadirlo ma è anche giusto dire che sono, secondo me, coloro i quali meglio incarnano l’ideale di “sport amatoriale” che dovrebbe pervadere tutto il nostro movimento: devono farsi chilometri per allenarsi, generalmente devono fare chilometri per giocare, hanno un roster ridotto al “minimo sindacale” ed una struttura fidata ma “leggera”. Insomma, se ci fosse la possibilità occorrerebbe fargli un monumento. Veramente! Anche perché giocano con il cuore, in maniera aperta, senza “trucchi”.
Noi invece veniamo da un girone di ritorno nel quale abbiamo segnato la stessa quantità di goals che abbiamo segnato nelle prime tre partite del girone di andata. Siamo la squadra che ha la differenza reti più “penosa” del torneo (-133 contro i –125 dei vigevanesi). Combinazione, abbiamo incassato lo stesso numero di reti di Unite (157), ma ne abbiamo segnate solo 24 contro le loro 32. Siamo reduci da una scoppoletta dai Falcons e da uno scoppolone mozzafiato da parte dei Lepis e, se contro i cugini Falconi abbiamo comunque fatto la nostra “porca” figura, contro i piacentini abbiamo messo in scena uno spettacolo a mio avviso scandaloso.
Non voglio ripercorrere le fasi dolorose di una partita che non ha mai avuto storia, ma solo raccontare un paio di cose. La prima è che i Lepis, per come li conosciamo noi, è squadra che gioca tirando molto da fuori e facendo del rimbalzo offensivo la chiave di volta dei loro successi (se il tiro da fuori di cui sopra non sorte immediato successo). Ora, con noi l’altra sera hanno giocato in maniera leggermente diversa, mandando gli attaccanti in avanti con il disco, a fraseggiare tra loro e concludere pressoché indisturbati sotto porta. E’ vero che non è quasi possibile rubare disco a Seist o a Schudtz che si sono rivelati dei veri e propri prestigiatori della stecca, ma è anche vero che solitamente uno dei due avanti era lasciato a “morire di solitudine” mentre i due difensori erano tutti e due sull’uomo in possesso di disco. E allora hai voglia a sgolarsi povero Vale per ricordarci l’ABC dell’hockey. Nebbia anche a marzo inoltrato in quel di Agrate.
E il bello è che la stessa cosa avveniva là davanti con due attaccanti in pressing sul portatore di disco, mentre il suo collega difensore poteva aggirarsi indisturbato per il campo, ricevere in maniera più o meno pulita dove più gli era congeniale e involarsi verso Izko/Gate senza tema di essere ulteriormente impensierito dal rientro degli attaccanti maculati, notoriamente lento, come neanche i convogli delle Ferrovie Nord.
Dopo i primi 3 goals abbiamo completamente perso la testa e con lei ogni disciplina di gioco che non ci avrebbe certamente permesso di vincere la partita, ma sicuramente di arginare il passivo e contenerlo nei limiti della decenza.
E poi ci si è messa pure la sfiga con l’infortunio di Vale al terzo tempo… apparentemente non sembra poi una cosa grave e Valerio è stato dimesso dall’ospedale subito in nottata; speriamo che la cosa non abbia strascichi ulteriori.
Così non c’è neppure più stato nessuno in panchina che poteva sgolarsi per ricordarci l’ABC dell’hockey. Che contiene tra le altre cose belle, anche quella del passaggio del disco ai nostri colleghi, del non cercare di fare le cose più difficili di quanto siamo in grado di fare con i nostri mezzi, di prendere in considerazione l’eventualità di “spazzare via il disco” con decisione (tanto più che nell’in-line non è neanche considerato fallo), del non chiamare il passaggio quando siamo coperti dalla marcatura avversaria giusto per il gusto di cercare un dribbling tipo Miroslav Satan che rimane nella stecca e nelle intenzioni nostre. Tutte cose che sono successe venerdì sera.
Ed è successo venerdì sera che la squadra ospite, che non eccelle in velocità e giocando con solo 2 linee, abbia potuto sfinire i polmoni e le zampe di noi felini, non facendo altro che disponendosi bene in pista e imprimendo accelerazioni di gioco quando veramente erano necessarie. Se noi cincischiavamo due secondi in più in difesa ci trovavamo subito sotto l’uomo in nero, mentre loro potevano permettersi di cincischiare volutamente a lungo pressoché indisturbati per poi imprimere quel colpetto al gas che li portava come per magia dalle porte del nostro numero 1 o 65.
Ok – adesso siamo detentori (forse) di un record, quasi da “Guinness” come dice qualche maligno in giro. Adesso basta. E’ ora di suonare la carica con la trombetta di “super-pollo” e di metterci a giocare veramente – anche perché, come ha fatto notare Lorenzo, dài e dài il tasto [ospiti + 1 goal] della console del tabellone a furia di premerlo si può rompere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

venerdì porterò una sveglia......o forse è meglio una frusta....
ciao
vale