martedì 29 maggio 2007

Dal Vangelo secondo Paolo

Ovvero#1: Critiche alla S-ragion pura
Ovvero#2: Nemo profeta in patriae

Dopo la comparsa del libro dell'amico Paolo sulla storia dell'HC Alleghe sono fioccate le critiche per alcune statistiche inesatte e per il fatto che "uno da fuori" si sia messo a scrivere delle Civette. Io non ho ancora avuto modo di leggere l'opera, ma le critiche mi sembrano ingenerose e capziose e cercherò di spiegare il perché.

1- Non è vero che per scrivere di qualche squadra occorre vivere a strettissimo contatto con essa. Certo, in alcuni casi aiuta, ma se l’attività di documentazione viene fatta seriamente, il fatto di abitare a 370 km. da Alleghe non penso che sia una condizione che pregiudichi il lavoro a priori. Dopo tutto pensateci: il Manzoni ha descritto così bene l’ambiente dei Bravi e degli Untori ma non mi risulta che questo nobile scrittore milanese abbia mai convissuto con gli uni o con gli altri. Io stesso, modestamente, ho scritto una tesi sperimentale reputata oggetto di ammirazione e di studio sulla poesia Anglosassone all’epoca delle invasioni Vikinghe, ma vi giuro che non sono mai salito su un drakaar con un elmetto fornito di corna!!
2- Lo scrittore dell’opera si chiama Callegari di cognome; non penso che con un cognome così uno possa essere considerato né un estraneo all’HC Alleghe né un estraneo alla Vallata. Insomma simili atteggiamenti di preclusione verso “l’universo oriundo o migrante” danno un po’ fastidio a coloro i quali cercano – anche attraverso un libro – di sostenere una passione per una squadra che poi è il riflesso di un amore per una Terra e per una Vallata… meditate gente, meditate!
3- Talvolta redigere delle statistiche è difficile. Prendete il caso McKenna – è un difensore, almeno sulla carta, ma la stagione in cui ha giocato ad Alleghe è stato schierato, per lungi tratti del campionato, come attaccante… quindi…
4- Talvolta poi i numeri sono giusti sulla bozza, ma poi vengono incasinati da qualcun altro in fase di composizione di stampa ecc. così come eventuali errori di ortografia o difetti di impaginazione. Anch’io, che qualche pubblicazione ce l’ho all’attivo, sono incappato in simili disavventure – pazienza!

RIcordiamoci che anche un paio di anni fa quando il Signor Rossi arrivò in riva al lago per raddrizzare le sorti della nostra squadra del cuore, più di uno storse il naso perché, dopo tutti "egli era uno da fuori", anzi da "mooolto fuori". Eppure i risultati sono sotto gli occhi di tutti (con buona pace dei predecessori che possono risentirsi ancora delle critiche per avere comprato Borzik, Uusitalo & co!!!).
E a proposito dell'operato estivo del Signor Rossi: le Civette si stanno muovendo bene. Le conferme sono tutte azzeccate e più che benedette! Io non farei troppa pressione per conoscere tutti i nomi dei nuovi acquisti subito. Un po’ di pretattica ci vuole - che diamine! Non so se avete notato ma le “grandi” squadre lo fanno sempre. Si parla da anni di un Bolzano e un Milano in ridimensionamento, ma poi, all’ultimo ti buttano lì tre o quattro colpi bomba che svelano a tutti il bluff!!! Pazienza: il presidente e lo staff stanno sicuramente lavorando al meglio e penso che questa volta lo facciano in ottica scudetto (e qui i signori possono pure toccare in basso per scaramanzia!).

1 commento:

Axel ha detto...

So che questo intervento farà inc***are parecchi, ma tant’è. Mi pare doveroso.

Alcune piccole considerazioni:
- Libro - è stato criticato per:
a) l’impaginazione – invece a me pare azzeccata e lo dice il sottoscritto che è un esperto di libri e vecchio topo di biblioteca: credetemi!
b) alcune statistiche sbagliate: in questo caso, tra persone per bene ma ancor più tra tifosi della stessa squadra, ci si manda due righe di email, ci si confronta e magari si cerca di capire insieme quali sono i dati corretti, a maggior vantaggio di tutti i tifosi. Poi chi critica le statistiche, non ha nemmeno citato su questo GB quali sono i numeri che non tornano, che sia solo una “boutade”??!!??
c) I commenti per gli straieri citati da Savaris senza citarne la fonte: falso, nel libro il prode Shawn è citato e ringraziato;
d) Il fatto che lo scrivente non è sufficientemente “vicino alla squadra”: be’ ho già scritto in questo GB quanto l’accusa mi pare ridicola, ricordo comunque che l’autore mi sembra sia nipote del segretario storico dell HC Alleghe;

Da tutto ciò traspare un acrimonia e un’invidia ed un astio di cui francamente non riesco a comprendere la ragione. Raccolgo un coro che echeggia su questo GB: a chi non piace il libro, ne scrivano uno loro!!! Poi se non vi piace perché è stato fatto da “uno da fuori”, sappiate che si tratta comunque di un emigrato che merita tutto il nostro (e vostro) rispetto e che, come tutti gli emigrati, si fanno strada per il mondo portando onore alla sua terra di origine.
- Caso Bustreo
Fango addosso al nostro co-terraneo che ha fatto una scelta rispettabilissima che guarda non solo il suo presente ma anche il suo passato ed il suo futuro. Dico passato perché giustamente non gli va che, dopo aver speso anni sui libri per prendere una laurea, tutto il suo lavoro non sia subito “messo a frutto”. Per lo stesso motivo ha scelto di rimanere in una squadra dove, a parte le amicizie che ha stretto (giustissimamente) nel corso degli anni, gli è stata data la possibilità di fare un lavoro per porre le basi del suo “dopo-hockey”. Nessuno rimane hockeysta per sempre – non qui in Italia – e nessuno paga le bollette e il mutuo con “l’amore per la maglia bianco-rossa”. Triste ma vero e comunque da rispettare: a modo suo anche Bustreo è un “emigrato”, proprio come moltissimi altri agordini, cui si deve rispetto perché portano lustro alla loro terra anche fuori dalla vallata (concetto già espresso sopra ma che occorre sempre ribadire – a scanso di equivoci).
- Caso Chaulk
Dai ragazzi! piano con i termini e giù con i toni. Lui sì che è un giocatore professionista e che, sulla carta d’identità, alla voce professione, ha scritto “hockey player”. Quindi lui va dove lo porta “il grano”. E dato che è un professionista e che tra le civette si è anche comportato da professionista, dobbiamo solo dirgli “thank-you, good-luck, good-bye!”. Riconoscenza e, ancora, rispetto ed evitiamo termini tipo: “che schifo!”. Non sono assolutamente appropriati.

Insomma, cari miei colleghi tifosi delle civette, occorre scrollarsi di dosso un po’ di “provincialismo” e cercare di fare un salto di qualità che accompagni il salto che sta cercando di fare la squadra (e tutto quanto l’hockey italiano). E unire i nostri sforzi, invece che continuare a criticare questo o quello e a scazzaric tra di noi, per promuovere questa NOSTRA squadra del cuore tramite tutti gli strumenti possibili, per esempio un libro, per esempio un atteggiamento sereno nei confronti dei giocatori che scelgono di andarsene o di non arrivare, per esempio il merchandising (con lo “shop” on-line pubblicizzato sul sito ma ancora di là da venire), per esempio evitando di insolentire inutilmente e puerilmente squadre come lo Zoldo con le quali ricordo c’era e c’è un accordo di “farm-team”, ecc. Insomma darsi una mossa ed una regolata allo stesso tempo.

FORZA ALLEGHE SEMPRE!!!