martedì 15 aprile 2008

LA PAROLA AI TESTIMONI…

Be’ adesso è giusto che siano i Jaguars a dire la loro; a loro quindi la parola per farci raccontare questo primo anno di “campionato”:
ROMANO (Roberto Di Falco) #36 – attaccante & Webmaster:

Pensavamo di non riuscire nemmeno ad avere il minimo sindacale di giocatori ed invece alla fine ci siamo ritrovati con le convocazioni.
I risultati delle partite sono ancora un po’ scarsi, a mio giudizio perché oltre ad imparare a giocare dobbiamo capire che siamo una squadra e non singoli giocatori più o meno bravi.
Questo vale sia per il gioco in campo sia per gli atteggiamenti esterni, ahimè, non proprio positivi che si sono verificati durante questo anno.
Ma non siamo qui per far polemica ma per dire "Bravi a tutti i Jaguari, vecchi, nuove leve, chi non ha giocato, chi ha giocato poco, chi si e ritirato, bravi tutti nessuno escluso"
Un grazie particolare va ai nostri allenatori ed alla presidenza che ha reso possibile tutto questo.
Grazie ai pochi spettatori, fotografi, tabellonisti, e se mi sono scordato qualcuno a grazie anche a te!

SAMBUCA (Massimiliano Ripamonti) #4 difensore & Addetto alla Griglia:

Minchhhh....lo spazzino scrittoreeee e quando mai?
Va be’ dai vi sarete accorti tutti che fin dall'inizio ho avuto parecchie difficoltà ad inserirmi nel gruppo,
la Paola che fin dal primo allenamento voleva il movimento a scatola....
Valerio che insisteva sulla mia impostazione da spazzino sulla mazza,
il Molinari che mi consigliava di andare a giocare sulla superstrada,
Gate che ancora mi ringrazia dell'autorete nella prima entrata della mia prima partita,
l'ultima del Romano che me disse:"Sambu quando ce stò io,non ce devi venì",
è tenendo conto di tutto queste cose che mi sento in dovere di dire a tutti quanti.......:
"RAGAZZI è stato veramente BELISSIMO"
Ciao e grazie a tutti di tutto.

KYKKO (Enrico Pirovano) #97 attaccante e Badante dei vecchietti della 3^ linea:

L’urlo "Giaguari!" è in assoluto il miglior inno, tra tutte le squadre e di tutte le leghe.

MOGOL (Paola Ortenzi) #22 difensora e Cronometrista Suprema:

Era un' umida sera novembrina che vedeva la prima tenzone in campo dei felini maculati, per tutta la notte avevo visto sorci rossi danzare tra pallini rossi e arancio che balenavano nel buio, manco fossimo alle porte di Tannhäuser.
Avrò mentalmente rifatto la borsa con il suo contenuto almeno una decina di volte, nella realtà credo di averla fatta, disfatta e controllata almeno tre volte, verificando tutta l'attrezzatura, ripassato a memoria tutti gli schemi e le sequenze possibili e immaginabili, pensato e ripensato a tutto ciò che avrebbe potuto non funzionare, guardare il gioco, prestare attenzione all'arbitro, attendere il fischio, gli ingaggi con tutti i giocatori a coprire il disco, che mannaggia al tavolo e alla balaustra, mi devo sempre mettere in punta di piedi per vedere quando l'arbitro lo lascia cadere.
E il tempo, e chi lo guarda mai lo scorrere del tempo sul tabellone e se poi si pianta? E la sirena a mano con la bomboletta, e se si scarica?
É vero non era la prima partita che si faceva con arbitro, tabellone e tutto quanto regolare, ma era pur sempre la prima di UISP e l'agitazione era ormai montata a mille quando alle 20.45 io, Gigia e Silvestro abbiamo preso posto al tavolo per gestire tabellone e referti. Naturalmente in fase di prova, il connettore elettrico ha pensato bene di non far passare corrente, e santo nastro adesivo la prima pezza l'abbiamo messa, il tempo figuriamoci se non doveva piantarsi e decidere che per un bel paio di minuti lui funzionava solo a scendere e non si faceva caricare per essere visibile sul tabellone e non parliamo di quanto mi ci è voluto per scrivere i nomi delle squadre, tampinando almeno una dozzina di volte i giocatori in campo per sapere cosa si leggeva; almeno l'arbitro era una faccia conosciuta.
Ora, a fine campionato, al tavolo aleggia una sorta di Nirvana, il tabellone si pianta o decide di non fermarsi? Non c'è problema tanto c'è sempre qualcuno che tiene i tempi cronometro alla mano, i nomi delle squadre sono sempre scritti come si deve sul tabellone, e se no pazienza, tanto ci si capisce, i nostri referti sono stati definiti i più ordinati e precisi del campionato (grazie Prez altrimenti detta Refertari Prima), il Cesare ci ha fatto una sirena vintage da far invidia a squadre ben più blasonate, anche perché nel frattempo la bomboletta ci ha mollato e si è rotta. Abbiamo imparato a tener conto di penalità nostre e degli avversari avvisando gli uni e gli altri quando è ora di tornare in campo.
Ho giocato, per mia scelta, una sola partita in tutto il campionato e mi è piaciuto moltissimo, ma soprattutto nel corso di questo campionato mi sono goduta del gran bel gioco e ho visto i miei compagni diventare sempre più squadra.

GALI (Galileo Cingolani) #20 difensore e Scienziato delle uscite di zona:

Ebbene sì, lo ammetto; all’inizio non ero contento del fatto che la squadra s’iscrivesse al campionato, essenzialmente per tre motivi. Primo, il numero di giocatori: troppo esiguo per sostenere un intero campionato. Quanti sarebbero stati mediamente i giocatori effettivi ad ogni partita? Sufficienti a coprire tre linee? Secondo, il numero d’allenamenti: con le partite giocate in casa il venerdì, il numero effettivo d’allenamenti sarebbe stato sufficiente ad ottenere apprezzabili miglioramenti sul piano tecnico e d’affiatamento? Terzo, il clima tra i giocatori: un conto è fare partitelle tra noi e un conto è giocare con degli obiettivi da raggiungere. Si sarebbe restati sempre “amici”?
Questi i motivi per cui all’inizio non mi sono iscritto. Poi, ho assistito a due partite: ho rischiato di farmi più male a guardarle che a giocarle (al Saini mi è arrivato un disco in testa..); la tensione ugualmente alta, con la differenza che non giocando non ho potuto neanche scaricarla... e allora al diavolo le pippe mentali, gioco anch’io!
Campionato terminato, tutte le partite perse tranne un pareggio, ma non posso vedere il risultato complessivo se non in chiave positiva. Per quanto riguarda i giocatori, non ci sono mai state defezioni all’ultimo minuto, anche nelle trasferte; il numero poi, è andato sempre più aumentando tanto che si è presentato il problema opposto: quello di non riuscire sempre a fare giocare tutti. La mancanza degli allenamenti si è un po’ sentita, ad ogni modo ci siamo allenamenti a contenere la tensione inevitabile durante le partite “vere”. La sorpresa più bella è stata poi sul clima; a parte un caso isolato, si è creato un buon affiatamento. I commenti di tutti sono sempre stati rivolti a migliorare la squadra e la qualità del gioco; le critiche non sono mai state fini a se stesse.
Un ringraziamento quindi per la bella esperienza di quest’anno, all’allenatore, a tutti i compagni di squadra, allo staff tecnico e alla instancabile torcida maculata!
Grandi le aspettative per l’anno prossimo. FORZA JAGUARS!!! GO ON!!!

SILVESTRO (Paola Fumagalli) #19 difensora & “Gamba de Legn”

E’ inutile ribadire che per tutti noi arrivare a creare una squadra per poter partecipare al campionato UISP è stato di per sé un bellissimo traguardo al di là del risultato che ben conosciamo tutti.
Per questo ciò che mi rende davvero orgogliosa di far parte dei Jaguars è che tutti insieme abbiamo dimostrato di aver avuto la capacità di trasformare in realtà un piccolo sogno grazie alla collaborazione e alla condivisione di tutti gli obblighi e gli impegni in nome della nostra grande passione.
A questo proposito Friedensreich Hundertwasser diceva:
“ Se uno sogna da solo,
è solo un sogno.
Se molti sognano insieme,
è l’inizio di una nuova realtà.”
…e noi abbiamo creata la nostra piccola realtà : I JAGUARS .


ANDAMENTOLENTO (Lorenzo Ruggiero) #44 attaccante & Vicepresidente:

Canzone del Maggio (maculato)
(Fabrizio, porta pazienza...)

“Ora che il pattinaggio
ha avuto prova del vostro coraggio
e che la voglia di giocare
vi ha fatto rialzare il mento
pure se avete distrutto
il vostro equipaggiamento
anche se ancora ne siete sconvolti
siete per sempre coinvolti.

E se vi siete detti
non si combinerà mai niente
si suda come fontane
la borsa diventa fetente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
anche se avete preso legnate
potete ben dire che c’eravate.

Oggi per i portieri
niente è più come ieri
senza i bombardamenti
di tonnellate di dischi radenti
pei difensori ogni scusa è buona
per ripensare alle uscite di zona
Anche se tra poco sarete in spiaggia
dentro di voi vi direte mannaggia!

E se nei vostri quartieri
tutto è tornato come ieri,
senza le balaustre
senza sirena, senza cadute
se avete preso per buone
le verità del tabellone
anche se il campionato vi ha un po’ esauriti
vi sentite in panca puniti.

E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete messo a riposo
i parastinchi e la pettorina
Vi sentirete crescer la febbre
perché ritorni presto settembre
E griderete ancora più ignari
Non vedo l’ora di giocar coi Giaguari!”

1 commento:

Axel ha detto...

Be', le testimonianze sono meravigliose. In esse è possibile leggerci tutto il Senso di Squadra che si è andato costruendo in questi mesi, la gratitudine di ognuno verso tutti gli altri e l'importanza (appunto perché si è diventati Squadra) di ognuno in ogni singolo ruolo.
Non potevo augurarmi di meglio in termini di qualità di risposte...
potevano essere un po' di più, ma a questo si può porre rimedio in ogni momento: basta scrivermi!