lunedì 15 dicembre 2008

JAGUARS – RED RATS 4 : 8

Marcatori Jags: Luha, Max Boleso (2), Sambuca.

Ed ecco qui sopra una mia foto stamattina. Mi sono messo il cappello rosso per essere elegante in ufficio. E sebbene non mi senta così ispirato come Cyrano, potrei provare a scrivere in rima questo resoconto delle ultime gesta maculate, ma non esageriamo.
Diciamo subito che la partita contro i Red Rats porta con sé il ricordo della prima partita “ufficiale” dei Jaguars in campionato, quel lontano 9 novembre 2007, quando al S. Caterina 2 portieri e 7 uomini di movimento scesero in pista contro un avversario temibile e ne uscirono sconfitti ma a testa alta (fu 3 a 6 allora).
Passato poco più di un anno i valori in campo sono ancora pressoché gli stessi, e le importanti assenze nelle nostre fila (Fumaz e el Niño, tra gli altri) fanno pari con il fatto che i Topi schierano a roster due linee soltanto.
Saluti iniziali a cura di un Assistente d’eccezione: il “giovane” Luha che, neomaggiorenne, a detta del “su’ babbo” (presente in panchina) l’è ora che si pigli qualche responsabilità.
Primo tempo con i Topi subito a segno al 2° minuto ma che non spingono più di quel tanto. Almeno così pare. In realtà non è un gioco asfissiante quello degli ospiti ma un fraseggio continuo ed una disposizione in campo veramente ordinata che fanno la cifra agonistica della squadra. Raddoppio all’8° e distacco che permette già ai Red Rats di cominciare a gestire un po’ di più il risultano. Jaguars trascinati nel ritmo tutto sommato non “indiavolato” che provano ad imprimere delle accelerazioni ma senza riuscire a costruire un granché. Si pattina un po’ pochino nel primo tempo e ai Rats rimane il tempo per mettere a segno il 3°. Ancora a segno il sig. Stagni Andrea che, a fine partita, porterà a casa la bellezza di 5 punti (4 goals 1 assist) – veste la maglia n. 66 ma forse a guardare bene c’è un altro “6” che si nasconde e che renderebbe il tutto “666” il numero del diavolo. E indiavolato sembra davvero questo signore per i difensori di casa che non riescono ad arginarlo.
Il secondo tempo si apre con un power-play per gli ospiti che riescono a sfruttare al meglio andando ancora a segno dopo 10 secondi di superiorità. Dopo un minuto arriva finalmente la prima rete dei Jaguars opera di una combinazione stretta tra il Coach Vale che serve il prode Luha che va a violare la rete ospite con un tiro sufficientemente angolato a mezz’altezza. A questo però ribadiscono subito i biancorossi, come a dire “ok, vi facciamo giocare, ma qui comandiamo noi e questa sera giochiamo noi come il gatto con il topo”! Però i Jaguars ci credono e cominciano a pattinare un po’ di più, forzando un po’ il ritmo e andando a segno ancora due volte con Max Boleso, il capocannoniere dei Jaguars. I Red Rats cominciano a sentire un po’ odore di bruciato, anche perché i Jaguars cominciano a tirare sempre più spesso e, per non sapere né leggere né scrivere, staffilano allo scadere del 2° tempo un altro goal mettendo il disco alle spalle di Gate che ha rilevato Izko nel drittel.
Nel frattempo il sottoscritto rimedia una bastonata (involontaria) sul naso. Costretto ad uscire per farmi medicare dai sanitari presenti (a proposito, grazie!), rimarrò per il resto dell’incontro un po’ rintronato… dio, non che di solito poi sia particolarmente lucido… Fortunatamente si riesce a fermare il sangue che cola dal naso, così posso rientrare nel terzo tempo per giocarmi un ultimo cambio, quando il risultato è ampliamente acquisito e giusto per scacciare subito ogni timore residuale che può subentrare in questi casi: Un po’ come quando si cade in moto o sugli sci: rimettersi subito in sella (o riallacciarsi gli sci) e ripartire al più presto, sennò poi la paura ti può bloccare.
Quindi nebbia per qualche minuto, mentre sono a bordo pista "coperto" dai sanitari. Ma da lì riesco comunque a vedere il tabellone segnapunti che cresce per noi ad inizio tempo: Sambuca, che si vuole fare perdonare la penalità che ha fruttato il loro 4° goal ed incitato dal suono del “suo” tamburo, va a segno grazie ad un assist romanesco! Però poi lo score cresce ancora due volte per gli ospiti. Il tamburo continua a suonare la carica per i felini ma ormai l’orologio dice che è troppo tardi e la pista dice che non ce n’è: noi abbiamo provato a portarci sotto, a tirare, ma loro sono più forti di noi, più organizzati, più ordinati e, perché no?, più cinici… eppoi hanno quel #66(6) che non da’ proprio pace e che imperversa come un voodoo.
La partita è stata abbastanza divertente e presumo che il pubblico abbia gradito, anche se non è stato uno di quei “partitoni” giocati a ritmi indiavolati… comunque i Jaguars hanno giocato con un buon senso di “collettivo” e ne escono tutto sommato a testa alta.
Jaguars su la testa!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao.
Complimenti per gli articoli... sono scritti veramente bene, con ironia e precisione. Si riescono a leggere con estrema fluidità fino alla fine, cosa che gli stessi giornalisti sportivi riescono raramente a fare con i loro pezzi...
e poi finalmente uno che scrive (bene) di hockey ...

Bravo, continua così.

Andrea 66, l'indiavolato...

Axel ha detto...

Complimenti a te Andrea#66(6) da parte di un "misero" #6...

E anche tu continua così, magari non proprio quando giochi contro di noi... però, continua così!