giovedì 22 gennaio 2009

Unite Vigevano – Jaguars Agrate 2 : 3

(1:0 – 1:0 – 1:2)
Reti Jags: Fumaz (2), Boleso Massi.



“Le opportunità si moltiplicano nel momento in cui esse vengono colte”
(Sun-Tzu “L’Arte della Guerra”)


Vittoria “storica”, la prima in esterna per i felini reduci da una serie negativa che sembrava non terminare più. Jaguars ancora a “ranghi ridotti” ma con il rientro finalemnte di Fumaz. Poi anche la squadra di casa schiera una formazione ridotta all’osso. Solo 7 uomini di movimento oltre al portiere, poco più del “minimo sindacale”… ma ricordate? Anche i Jaguars la loro prima partita ufficiale l’hanno giocata così… E ricordate l’anno scorso? Il primo punticino della nostra storia ce lo siamo venuti a prendere proprio contro gli Unite. Insomma le premesse ci sono!
L’arbitro, sig. Surina, scodella il disco per il primo ingaggio e la partita ha inizio con i Jaguars che giocano abbastanza ordinati e che spingono sull’acceleratore, arrivando spesso dalle parti del portiere avversario. Al 6° minuto una penalità degli Unite segna la svolta del match. Jaguars in superiorità e Fumaz, festeggia alla grande il rientro in pista: raccoglie dietro la porta avversaria un disco dopo un tiro forse troppo pretenzioso faxato dallo Zio Axel, aggira la porta e la difesa ed insacca la prima rete. I Jaguars acquistano fiducia ma i vari tentativi di raddoppiare restano sterili. Mancano circa 5 minuti e i Jaguars devono subire a loro volta delle penalità. Si ritrovano addirittura a giocare in 2 contro 4 per quasi un minuto ma la coppia difensiva maculata in pista tiene bene, Izko tira su il muro e le penalità passano indenni.
La ripresa comincia sulla falsa riga del primo tempo, con i Jaguars in avanti e i padroni di casa che arginano e cercano le ripartenze. Massi trova un goal quasi insperato su posizione angolatissima dopo un paio di azioni tambureggianti all’8° min. In pratica un tiro al limite dell’impossibilità fisica, quasi contrario alle leggi dinamiche che regolano i rapporti delle masse in moto in questa parte del sistema solare. Insomma: una prodezza! Tiro dalla sinistra del portiere, quasi sulla linea di porta e disco che si infila tra lo stesso ed il palo, in uno spazio di luce solo di qualche millimetro più largo del puck. Insomma: tiro a guida laser. A questo punto la reazione degli Unite che non ci stanno a perdere e cominciano a bersagliare la porta di Izko che fortunatamente si rivela “in serata” e dice di no a ripetizione. Un muro, un baluardo, una fortezza inespugnabile. E gli “Uniti” continuano a bersagliarlo, e più loro tirano più lui sembra goderci nel ripetere “No! No! No! De chi se pàsa no!”. E c’è tempo pure per un altro penalità killing per i Jaguars. Zio Axel viene chiamato fuori nel “sin bin” per un contrasto forse troppo irruento, sarà... forse è soltanto la sua (dello zio) stazza che l’ha reso tale, ma tant’è: “fallo è quando arbitro fischia”. Fortunatamente anche in questo caso i Jaguars tengono.
Il terzo drittel si gioca sulla falsa riga del secondo. Con la squadra di casa in avanti a premere. Sono però i Jaguars, ancora con Fumaz aiutato da LeoLeo il “Promesso Sposo”, a trovare il terzo goal sfruttando dei corridoi difensivi lasciati liberi dagli avversari. A questo punto i Jaguars tirano i remi in barca: sono appagati e pensano che ormai sia fatta! Forse un po’ troppo presto! Così continuano a subire gli attacchi vigevanesi. I quali vigevanesi riescono finalmente, anche per la legge statistica ei grandi numeri ad infilare il prode Izko con un tiro da fuori. Zio Axel, decisamente “nervosetto” viene spedito ancora sul pancone dei puniti (anche se la panca a dire il vero non c’era mica) ancora per una carica scorretta. E qui può succedere il peggio: mancano ancora poco meno di 10 minuti alla fine. Siamo in 3 contro 4. ”Questi possono metterci dentro un goal in superiorità e poi infilarci ancora sulle ali dell’entusiasmo. Maledizione, questa non ci voleva. Che pirla che sono stato!” Questi sono i pensieri che rimuginavo appollaiato nell’area cattivi, con un occhio a seguire l’azione e l’altro stampato sul tabellone luminoso scandendo i secondi che rimanevano al mio rientro… e che non finivano mai. Fortuna che i miei compagni ce l’hanno fatta: rientro in pista. Ma i minuti alla fine sono ancora 3. A due minuti dalla fine Izko è battuto per la seconda volta. E a questo punto si gioca “alla morte”. I padroni di casa tolgoo il portiere e per 50 interminabili secondi giocano in forcing. Ma i felini si dimostrano più sornioni del previsto e la partita termina con una grosso ruggito, anzi, con un enorme sospiro di sollievo per noi. Ce l’abbiamo fatta!
Detto questo va detto che questa vittoria ha un retrogusto amarognolo. Dopo tutto abbiamo battuto una squadra di ragazzi come noi che però si fanno kilometri e kilometri per gli allenamenti e le trasferte. Giocano con un roster risicatissimo, sempre al limite del minimo richiesto dal regolamento. Quindi buttano in pista tonnellate di cuore ed ettolitri su ettolitri di fiato dai polmoni che ormai avranno raggiunto il massimo di espansione consentito dalla gabbia toracica. E soprattutto buttano in pista una passione veramente notevole. Insomma sono veramente encomiabili, degli eroi… e a me che gioco in un team dove invece talvolta ci sono problemi di “abbondanza” è rimasta la sensazione di avere un po’ “sparato sulla Croce Rossa”! E non abbiamo sparato neanche tanto bene…
Ma è così che girano le cose nel nostro “piccolo grande mondo uisp hockey”.

5 commenti:

Izko ha detto...

grazie per le belle parole mister...

anche influenzato ho cercato di fermare più dischi possibile...

sarà merito del vivinc?

Ciao

Edo (Izko)

Axel ha detto...

Sir Izko
non dia meriti alle medicine (che qui poi non si può fare pubblicità ai farmaci!) e si prenda pure tutto il merito di avere tenuto in piedi la baracca per i suoi soli meriti agonistici.
Sinceramente suo,
Zio Axel

Unknown ha detto...

Ciao,

Leggo sempre il tuo blog e i tuoi commenti sono sempre fantastici !

Grazie ancora per la partita di ieri sera, a nome della squadra, ci siamo divertiti un casino.

Certo, un pò di amaro in bocca, ma in questo nostro piccolo campionato, la formula giusta è il divertimento.

Dedo#96 Unite Vigevano

Axel ha detto...

Ciao Davide
grazie a voi per l'ospitalità.
...e grazie per i compliemnti!

Amaro in bocca? Vero: meritavate/meritate di più, non c'è dubbio.

Ma l'amaro in bocca lo lascia anche una buona birra, quindi consoliamoci e divertiamoci!

A presto,
Zio Axel

Unknown ha detto...

Non volevo dire che meritavamo più noi, assolutamente. Ogni sconfitta lascia l'amaro... e come dici tu, meglio la Birra ;-)

Il risultato parla chiaro e la vittoria l'avete meritata !

Ancora complimenti e ci vediamo al ritorno.

Ciao
Dedo#96 Unite Vigevano