lunedì 16 novembre 2009

HOCKEY A NORD-OVEST

Valpellice – Alleghe 3 a 5
Ci tenevo proprio a vedermi questa Valpe – Alleghe. In primis per vedermi la partita che mi sembrava interessante, nonostante il periodo “grigio” delle civette, poi per fare un po’ di turismo in Valpellice dove non ero mai stato e dove si è sicuri di trovare storia, cultura e tradizione hockeystica ma non solo.
Il primo impatto con una cittadina veramente bella, con gente cortese, squisita; intuisco che lì intorno ci sono delle splendide passeggiate da fare con la famiglia. E tutto intorno sento che la gente è vicina al forestiero quasi quanto è vicina alla sua squadra di hockey.
Poi non volevo perdermi la commemorazione al mio omonimo, il grande Mario Manfroi di cui si parla nel post qui sotto.
Poi c’è sempre la voglia di ritrovare vecchi amici “alleghesi” sparsi per l’Italia in occasione di queste partite, non essendoci più l’incontro con il Milano, la partita a Torre Pellice diventa un must per ritrovarsi.
Dopo la squisita pizza ci dirigiamo verso lo stadio – entrando e guardandomi attorno mi ricordo che da qui sono passate le olimpiadi. Struttura accogliente, funzionale, bella e ben organizzata con un tabellone sopra la pista in stile NHL! La gente arriva e sono tantissimi: 2120 spettatori, roba da Alleghe ai tempi dell’Alpenliga per intenderci. Impressionante: ma questo lo sapevo già. E comunque fa sempre impressione sentire più di 2000 persone fare esplodere il Cotta-Morandini quanco i locali segnano. SI può dire forse che questo stadio è il Maracanà dell’hockey italiano.
Incomincia la partita e si capisce che, come tante altre sfide di questo campionato sarà un discorso aperto fino alla terza sirena. Quest’anno non ci sono partite già vinte sulla carta e si vince con distacchi minimi. I valori sono molto più livellati di quanto la classifica farebbe immaginare.
Alleghe imposta il gioco e spinge, lasciando forse troppo scoperta la retroguardia. Valpe che gioca generosissima e cerca di pungere in contropiede con i gioielli di casa: i due Aquino, Sisca, Beauregards a trascinare anche gli altri e suonare la carica. Alleghe con l’organico finalmente al completo con una prima linea di soli centri (Lino, Manuel e Hay) e altre tre linee ad assetto variabile.
Le Civette insaccano quasi subito con Faulkner che segna da vicino ribadendo un’azione di Rocco e Veggiato. Ma la replica del Valpe non si fa attendere. I locali escono sempre più spesso dalle parti di Pagliero finché dalla stecca del locale Mondon parte un tiro nel traffico da fuori al limite dello slot che il portiere alleghese non vede e non intercetta.
Ma subito dopo il Volpino dimostra che l’Alleghe c’è e che lui non ha voglia di subire: disimpegno sbagliato della difesa “occitana”, Volpino prende il disco, mette la 5^ e parte verso la rete indisturbato. A tu per tu con Kovalski lascia partire un tiro maligno ed insidiosissimo che la pinza del portiere non può trattenere – è un disco maligno, decisamente maligno! Bene! L’Alleghe da’ segno che comunque vadano le cose, vuole reagire e lo fa subito ribadendo colpo su colpo. Passano due minuti e la Valpe pareggia ancora con Sisca: azione fotocopia della precedente ma sul lato opposto. Manovra sotto porta, disco scaricato fuori, Sisca che tira nel traffico e Pagliero che vede troppo tardi.
La prima sirena da’ modo a tutti di partecipare al ricordo commosso dello sfortunato giocatore alleghese trapiantato in Val Pellice. Vecchi giocatori si schierano a cerchio in centro pista e il “cantore delle gesta” locali Mauro Deusebio officia questa cerimonia che mi commuove, mi da’ i brividi. Così penso a quanto noi e loro abbiamo in comune: siamo gente “di valle”, abbiamo avuto tutti le nostre alluvioni, abbiamo una grande passione per l’hockey e per le nostre squadre, abbiamo un grande attaccamento alle nostre tradizioni e alla nostra lingua. Sarebbe stato bello forse completare la cosa con un gemellaggio tra le tifoserie, ma va be’…
Riprende la partita e la Valpe forse gioca con più incisività, arrivando sempre più spesso nel terzo difensivo alleghese. Ma gli agordini tengono duro, malgrado la difesa non si muova con la velocità necessaria. Abbiamo un roster difensivo “di peso” che però, da quanto ho visto sia qui che in televisione in altri match, non brilla per celerità. E la Valpe raggiunte finalmente il vantaggio con una ripartenza fulminea forse viziata in principio da un fallo (gancio con bastone o sgambetto) non visto dall’arbitro. Be’, è appena il caso di ricordare che neanche stasera la terna zebrata ha dato buona prova di sé, facendo addirittura di tutto per rovinare dal punto di vista del nervosismo una partita che poteva essere giocata con spirito ben diverso. Ma la magagna degli arbitraggi italiani nell’hockey di casa nostra è fin troppo nota e da fin troppo tempo per parlarne ancora. L’Alleghe però letteralmente non-ci-sta e reagisce anche questa volta subito. Questa volta è Manuel DeToni a concludere in rete un’azione tambureggiante alleghese condotta con la caparbietà che lo contraddistingue dal nostro Capitano. Poi lo score si fa più pingue con Veggiato che conclude in maniera magistrale un’azione quasi in solitaria. Insacca il disco che entra prima che lo stesso Veggiato venga trascinato in porta dall’inerzia dinamica di un paio di difensori. Così alla fine ci troviamo una porta spostata con dentro nell’ordine: dischetto, portiere, il nostro numero 6 e un difensore Valpe (o forse due). L’arbitro convalida, il pubblico sbuffa e protesta. Ma sul tabellone compare il 4 dalla parte degli ospiti. Nel frattempo, sempre in questo drittel, Giuliano Pagliero decide di salire in cattedra e sventa tiri su tiri chiudendo la saracinesca e dicendo a tutti di no, “la bottega è chiusa per questa sera, ritornate un altro giorno, per favore!” Veramente ottima la prova del giovane goalie agordino questa sera. Grazie soprattutto a lui il secondo drittel si conclude con le civette sopra di uno.
Il terzo tempo vede i locali calare sul piano atletico, anche perché in buona sostanza giocano quasi solo con due linee. L’Alleghe controlla e soprattutto si affida a San Giuliano, che stasera è il patrono degli estremi difensori agordini. I tentativi si infrangono sui gambali, sui pattini, sulla pinza o su qualsiasi altro componente l’attrezzatura del portiere alleghese. Dal canto loro gli agordino cercano il gol della tranquillità ma non arriva. I power-plays non sono sfruttati (né da una parte né dall’altra), i tiri in porta scarseggiano e le occasioni da vicino in fraseggio vedono sempre la mancanza lì davanti di un giocatore appostato con il “killer instinct” o di un difensore là fuori con il tiro da cecchino. Con la stanchezza dei Bulldogs locali sale anche il loro nervosismo. E forse proprio per questo mancano un pareggio che poteva essere lì a portata di guantone ma che invece rimane lì “sulla punta della stecca”. Si accende qualche scintilla in pista, con un gesto veramente increscioso di Kovalski che in maniera del tutto illogica ed immotivata si prende un “game misconduct” per avere tirato una bastonata a gioco fermo al Capitano alleghese. Time-out Valpe per organizzare l’assedio degli ultimi minuti, ma le velleità di rimonta si infrangono contro l’empty-netter di Mac Faulkner, civetta che parte dalla sua blu con il disco e vola liberamente verso la gabbia sguarnita dei Bulldogs. Sirena e tutti a fare la doccia.
Quarto tempo per me e per l’amico Paolo con degli amici di Torre Pellice davanti ad una birra per fare ancora quattro chiacchiere da amici e per raccontarci un po’ di storia e di storie locali. Scoprendo sempre di più che di cose in comune ce ne sono veramente tante tra agordino e torresi. Alla prossima allora, Valpe e, veramente di cuore l’augurio che vinca il migliore. Nel frattempo mi sembra che per l’Alleghe ci siano dei compiti a casa da fare: lavorare sul power-play (ormai da lungo tempo inesorabilmente scarico), sul gioco sotto porta (trovare lì davanti un uomo appostato) e tirare di più in porta (anche da fuori) – se non si tira non si segna, è una delle leggi dell’hockey. Però gli uomini ci sono per fare bene questi “compiti” e per fare belle figure nelle “interrogazioni” e nei “compiti in classe”!

Qui sotto il tabellone in stile NHL

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