giovedì 8 luglio 2010

Savaris world-wide!

Mercoledì dopo pranzo in azienda. Sono davanti ad una macchinetta del caffè in coda per prendermi la mia dose di caffeina per rimanere sveglio e sopravvivere a quest’altro caldo pomeriggio di luglio.
Mi accorgo che alcuni colleghi esterni davanti a me chiacchierano usando parole che risvegliano degli echi in me.
“Ma allora dalle tue parti si dice ‘ombra’?”
“Sì: ‘ombra’… il bicchiere di vino si dice ‘ombra’… e già mi pregusto il pieno di ‘ombre’ che farò questo week-end…”
“Perché? Dove vai?”
“Oh! Sabato riporto la famiglia su in Dolomiti”
Al che il mio sguardo si illumina, mi risveglio completamente e mi intrometto chiedendo:
“Dolomiti dove?”
”Agordo!”
“Piacere: io mi chiamo Manfroi!”
”Po! Manfroi da onde?”
”Da Cence… Martin: su sora. Ma mi son nasést a Milan…”
“E ben: mi invethe son nasest a Napoli: figurete!”
E allora il collega si presenta: Paolo B. da Agordo. E allora cominciamo a parlare di posti, di chi siamo, le nostre famiglie e le nostre discendenze, se vado su ancora, che posti frequentiamo su in valle, dove abbiamo casa, dell’Istituto Minerario, delle montagne… insomma tutto quello che ci si scambia tra oriundi/emigranti agordini quando ci si incontra in giro per il mondo. Con gli sguardi luminosi continuiamo a parlare per un quarto d’ora, alternando italiano a qualche frase in agordino per suscitare la meraviglia dei colleghi. E’ un parlare fitto, più di emozioni che di parole… E il mio pensiero è fisso aa Alleghe, al fatto che manca ancora quasi un mese prima delle ferie e prima di caricare moglie figlie e bagagli per fare rotta verso nord-est… E alla fine parliamo di gente che conosciamo in valle, per individuare magari un amico in comune…. E dopo girare e rigirare per qualche minuto alla fine un nome salta fuori prorompente e perentorio: Nic Savaris!!!
Siii: caro il mio Savarotto/Savarov/Savaraider si parlava di te (e bene, anzi benone) ieri pomeriggio nel caldo di un’azienda metalmeccanica di Sesto San Giovanni!

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