mercoledì 4 giugno 2008

BUON COMPLEANNO ALLEGHE HOCKEY !!!

E’ stato un week-end davvero emozionante. Rivedere delle leggende in carne ed ossa come Rausse, Baran, Jakka, Larson e Mile Kelly è stato come rituffarsi dentro il mito, dentro la gloriosa storia biancorossa. Ma anche rivedere Tancon, Marco DeToni, Andrich, Renato De Toni. Be’ discorso a parte per Soia, che si rivede spesso in casacca bianco nera, per chi bazzica i rinks italiani, o Paolo De Biasio che capita di rivedere nella sua uniforme da vigile, però è stato emozionante rivederlo con la “sua” divisa, quella maglia biancorossa numero 4 cui ha pagato un immenso tributo di sudore ed onore! E vederlo così e ripensare a quando lo si vedeva rientrare in panchina tra un cambio e l’altro, sacramentando contro tutto e tutti, con quella voglia di giocare e di vincere per dare lustro al suo paese da fare impressione…
Brividi, brividi biancorossi per una festa semplice, se vogliamo, nella sua organizzazione ma grandiosa nei suoi contenuti. Un gruppo di amici si ritrova per fare gli auguri a questo Alleghe ultra settantenne ma certamente ancora ben lungi dall’età pensionabile. Un gruppo di amici si trova assieme, per parlare dei “good old times” ma anche per guardare il futuro con “fame” e tanta voglia di fare ancora tanto per l’hockey italico.
Un gruppo di amici si ritrova, parla, mangia un boccone, si riguarda le vecchie foto, si beve una paio di birre insieme, ascolta un po’ di musica, magari facendo “due salti” – cosa c’è di meglio? Niente – e allora manteniamola semplice questa grandiosa festa, semplice come “noi di montagna” ma solida ed efficace come solo “noi” montanari sappiamo essere. Ricordo una vecchia pubblicità: “Volevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultra-vivaci…”. No – bastano i nomi qui sopra e la nostra storia per fare grande l’evento, basta il cuore di Mirko per raccontare queste leggende come ha sempre fatto in 25 anni di Radio Più - auguroni di buon compleanno e cento di questi giorni anche a questa “giovanotta”!!!
E sentire Kelly che parla di prima squadra ma anche di giovani da istradare all’hockey da tutta la vallata, strappandoli magari dal divano e facendo sì che lascino giù il joy-pad della playstation, per le mie orecchie è "miele"; per non dire poi di quando si sente il Presidentone Rossi che parla di possibili future sinergie con gli altri hockey (su pista e in-line) per costruire una tele-hockey su qualche canale digitale o satellitare, per diffondere in tutta Italia questo splendido sport… Meraviglia… Fantascienza? Sogni? Forse, ma forse no! Il fatto di raccontare a qualcuno i propri sogni, molto spesso, vuole dire posare la prima pietra perché questi si realizzino. Un “raspeghino” di mestizia invece quando si apprende da Nilo Riva circa le difficoltà della neonata Lega Hockey Ghiaccio – finanziamenti, dialettiche con la Federazione Ghiaccio, ecc. – ma questo è tipico delle “creature” piccole. La Lega sta imparando a camminare e, come tutti i piccoli, capita che caschi e si faccia un po’ di “bibi”, ma poi si rialza e sarà come se niente fosse, proseguirà imparando sempre di più a tenersi in equilibrio e a camminare con le proprie gambe, e poi correre e poi pattinare… questo il mio augurio più sincero a questa organizzazione che può fare così tanto per il nostro hockey – in bocca al lupo Nilo, non demordere, non l’hai mai fatto!
Poi che altro dire? – ritrovare alcuni amici di sempre, quelli con i quali si sono passate ore ed ore in curva, condividendo magari rabbia, delusione, una birra media e tanta raucedine!!! Rivedere i tifosi “storici” e qualcuno dei giovani. Rivedere Tancon, Veggiato e il giovane Soia (3 generazioni di hockey) cimentarsi in gare di precisione con bastone e dischetto… e vedere che il giovane Soia “da’ la paga” al suo papà!!! Stupendo!
Insomma ci sarebbe da scrivere un libro. Ma concludo dicendo che i casunçiei erano veramente squisiti e che la maglietta del 75esimo è proprio bella e farà la sua figura anche fuori dalla Valle.
La nota triste è che Rausse & co. sono definite “vecchie glorie” – se penso che giocavano quando ero ragazzino io, allora vuole dire che ormai sono invecchiato, senza nemmeno essere diventato una gloria… va be’ non si può avere tutto dalla vita!

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