martedì 25 novembre 2008

JAGUARS - HC MONZA 1 : 4

Marcatore Jaguars: Rigoldi (assist di DiFalco)
qui sotto la cronaca del "collega" Lorenzo "Georg" "Andale" Lorenzo che ospito ancora una volta più che volentieri:
Promessa mantenuta

Dopo un esordio casalingo fortunato e determinato, e un bis in trasferta sfortunato e anche un po’ fiacco, domenica 23-11-2008 arriva l’ora del primo e più spietato banco di prova per il “nuovo corso” Jaguars: l’incontro di andata con l’HC Monza, plurititolata macchina da gol del campionato Uisp. Per chi non lo sapesse o avesse rimosso, nelle due partite della stagione passata i bianco-rossi monzesi avevano rifilato 21 (ventuno) gol ai felini nero-arancio (che ne avevano segnato uno: bravo Luha!): un bilancio pesante, e tuttavia “contenuto” da due generose prestazioni dei nostri portieri.
Per l’occasione, il roster monzese è ampiamente rinnovato, con l’inserimento di volti noti (Ricky e Marco di Merate) e no sulla già vista, esperta e solidissima struttura. Il roster agratese, falcidiato da virus, è radicalmente mutato rispetto alle prime due di campionato, con l’esordio stagionale di Locomot-Ivo Cadamuro, schierato in 1ª linea, l’utilizzo del difensore Luca in funzione offensiva in 2ª, la “messa a disposizione” di Valerio e Niño, e un generale rimpasto di linee. Soprattutto manca Gate, indisponibile, indegnamente sostituito dalla più improbabile delle riserve e però generosamente presente per fornire materiale e consigli.
Sulla pista del Santa Caterina resa scivolosa quasi quanto quella del Saini da tre giorni di vento che l’hanno ricoperta di uno spesso strato di polvere, le squadre si riscaldano mentre gli altoparlanti diffondono un promettente Rock’n’Roll Train (il messaggio felino non sfugge a nessuno: “Salteremo come canguri, correremo come Tgv, e comunque non siam qui per pettinare le bamboline!”). D’improvviso un segnale premonitore fa gelare il sangue nelle vene ai Giaguari e al folto gruppo di Amici dei Giaguari presente in tribuna: la sirena del palazzetto prende improvvisamente vita autonoma, squarcia il Santa Caterina come se fosse il cielo di Dresda 1945, e sembra preannunciare l’ennesimo bombardamento monzese sulla porta dei padroni di casa. A nulla porta un furente scatto del tavolo maculato: il Mogol strappa tutti i fili che trova, la Prez strappa referti e fogli partita, Silvestro strappa i capelli a Galileo, ma niente, la sirena continua a strillare. Poi il custode dell’impianto spegne la sirena, e adesso fischia solo il referee, signor Pioldi.
Monza inizia la partita all’offensiva, con attenzione ma in scioltezza, facendo girare tre linee, come a dire: non è un impegno gravoso, possiamo ben permetterci qualche esperimento. Ma del “dominio dei cieli” e del conseguente bombardamento, nessuna traccia; per la prima volta in una partita ufficiale, i Giaguari sembrano aver capito fino in fondo il senso dell’hockey: ogni disco è prezioso, se ce l’hanno gli altri glielo devi portar via, se ce l’hai tu lo devi proteggere, se lo perdi lo devi rincorrere. Il Coach, in panchina, scuote la testa come al solito, ma stavolta lo fa sull’asse verticale, non sul consueto orizzontale.
I bianco-rossi accantonano la versione sperimentale e si predispongono a onorare la consolidata fama di macinatori di azioni e di gol, ma i nero-arancio non ci stanno: Gali & Sambuca, Matteo & Pimpi, Daniele & Joe sono precisi in posizione, attenti in copertura, sicuri nei rilanci.
Davanti, le “punte” faticano a costruire azioni, però tirano spesso, e soprattutto impediscono alle vecchie volpi monzesi di esibirsi nel tradizionale tiro al piccione dalla “blu”. Però Monza è Monza, e spesso riesce a smarcare un uomo davanti alla porta maculata; però Izko è Izko, e quando è motivato può anche far miracoli – non a caso alla fine sarà indicato “Man of the Match”. Qualche magia la fa già nel primo tempo, anche se al 4’55’’ deve soccombere a una bella combinazione tra Ricky e il folletto Colli.
Il portierone dei Jaguars dispensa prodigi a tutto spiano nel 2° drittel, quando la pressione degli ospiti si fa opprimente. Prende due gol, è vero, ma ne salva molti di più, e quando pure deve girarsi verso la propria rete per vedere dove sta il disco, è perché non è stato protetto come si deve: al 17’10’’ e al 18’48’’ segna entrambi i gol Sergio Salto, il primo su azione manovrata, il secondo sul più classico dei contropiede in seguito a una sbavatura del power-play felino.
Nel 3° tempo i Giaguari tornano in campo determinati non solo a non farsi sommergere, bensì a portare a casa un risultato ancor più onorevole. Rimaneggiate le linee, entra “la riserva” Valerio; al 31’52’’ Er Romano lo serve di fino, e lui scarica un preciso fendente alle spalle del portiere monzese. La Torcida maculata esplode, neanche fosse sugli spalti del Maracanà. Un tempo in vantaggio con Monza?! Maddai! A questo punto tutto sembra possibile, anche la rimonta. Gli attaccanti arancio-nero ci provano e riprovano, un brillante assist di Massimiliano raggiunge Luca, che sfiora il primo gol di campionato da difensore-attaccante. Purtroppo l’improbabile rimane tale, e al 43’49’’ il solito Ricky sfrutta abilmente un’incertezza difensiva dei Jaguars e fissa il risultato sull’1 a 4.In conclusione, Monza è Monza: squadra precisa, ordinata, corretta, veloce, velenosa davanti porta; è un piacere vederli giocare, anche quando in campo, purtroppo, ci sei tu. E i Jaguars sono finalmente i Jaguars, almeno nell’atteggiamento, se non ancora nell’ordine e nell’efficacia di gioco. Era la promessa pre-campionato del Coach: potrete anche batterci, ma ve la dovrete guadagnare. Per questa volta, la promessa è stata mantenuta.

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